2015 -Il mio Giro d'Italia - 1.419 km percorsi in 9 giorni da casa a Roma andata e ritorno
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Il Viaggio in pillole
Ore 9 di domenica 10 maggio, si parte per la nuova avventura "italiana".
Ciao Veneto, ora si entra in Emilia Romagna.
Passo per Ferrara dove mi incontro con un mio vecchio amico ed ex-collega per un aperitivo e poi via verso Bologna che costeggio.
Attraverso Bologna e comincio a salire sull'Appenino, costeggio un torrente dove ci sono moltissime persone che prendono il sole, la giornata è molto calda.
Una volta superata la stretta vallata davanti a me si apre la visuale sull'Appennino Tosco-Romagnolo
Il mattino successivo riparto, è un continuo saliscendi ed il paesaggio è incantevole.
Prima "scalo" il Passo della Raticosa e poi il Passo della Futa.
Scendo verso il Mugello e costeggio il lago, poi.....
...In lontananza appare Firenze.
Entro a Firenze e faccio un giro in città per visitarla, poi riparto in direzione Siena.
Il paesaggio è armonioso e rilassante, le colline "senesi" sono un misto di storia e natura.
Il giorno successivo visito Siena, mi stupisce vedere il traffico di auto all'interno della città storica, peccato. Siena - Piazza del Campo colpisce per la sua bellezza.
Siena - Il Duomo è uno dei monumenti più caratteristici di Siena.
Siena e le sue Contrade, una lotta secolare! Vista Siena continuo il mio viaggio con destinazione Assisi, ci sono tanti modi per arrivarci, a piedi è uno di questi!
Dopo alcune ore di strada vedo in lontananza la Basilica si S.Francesco che domina tutta Assisi.
Arrivo alla Basilica salendo per un sentiero che sembrava "un muro delle Fiandre" per la pendenza!
Indosso la maglietta di Laura e il suo sorriso illumina anche Assisi.
Visito anche la Basilica di S.Chiara e poi riparto in direzione di Spoleto e Terni dove mi aspetta un amico gira mondo come me.
Il GPS mi porta per stradine sempre più ripide a questo punto prendo in mano la carta geografica e cambio strada, per caso scopro una pista ciclabile che da Assisi mi porta direttamente a Spoleto lungo la sponda di un canale. Ci sono molti pioppi, pedalo in mezzo a due ali di "neve" che al mio passaggio si solleva. Arrivato a Spoleto attraverso una lunga galleria di 4,5 km che mi porta in Val Nerina e da li scendo verso le Cascate delle Marmore.
Nonostante la "cronometro" fatta per arrivare in tempo, quando arrivo, per mia sfortuna, le Cascate le avevano "spente" da un'ora e quindi mi sono perso per la seconda volta la loro bellezza! Riparto verso Terni dove mi aspetta il mio amico "giramondo" che mi ospita a casa sua. Ceniamo assieme e ovviamente l'argomento della serata sono i viaggi.. in particolare uno: la "Transiberiana" che stiamo valutando di fare assieme.
Il Giorno dopo parto con destinazione Roma, percorro una stradina in mezzo all'appennino e poi prendo la "Salaria" che dapprima è una super strada ma negli ultimi 20 km diventa una strada a due corsie stretta e trafficatissima.
Finalmente verso le 17 arrivo a Roma, ma per arrivare in centro mi mancano altri 10 km. MI butto nel traffico caotico e nervoso della città e seguendo le istruzioni del GPS, dopo aver visto i luoghi storici, mi dirigo verso l'albergo che avevo prenotato e che si trovava a circa 500 mt dalla Basilica di S.Pietro. Dopo una cena "romana", seguo "er Cupolone" e vado in Piazza S.Pietro.
La Basilica di S.Pietro sembra un "ologramma" nel buio della notte!
Il mattino successivo ritorno in Piazza S.Pietro con "Laura" e poi parto con destinazione Avezzano. Uscire dalla città è una impresa titanica. Seguo attentamente le istruzioni del GPS, diversamente non sarei capace di uscire da Roma in direzione Tivoli attraverso la Tiburtina.
Dopo Tivoli la strada comincia ad inerpicarsi sull'Appennino e il cemento della città lascia lo spazio al verde dei boschi.
Attraverso paesini "aggrappati" sulla montagna dove la vita scorre lenta e tranquilla. Il rumore del traffico di Roma si è trasformato nel fruscio del vento.
La Tiburtina corre vicino alla rumorosa autostrada Roma-L'Aquila. Nel primo pomeriggio entro in Abruzzo.
All'uscita di una stretta valle intravvedo in lontananza Sulmona.
Prima di arrivare ad Avezzano un grande striscione da il benvenuto agli Alpini, non sapevo che a l'Aquila c'era l'adunata nazionale. Io da ex Alpino non ci sono mai andato e mai ci andrò, perchè del militare ho brutti ricordi legati al "nonnismo" che ho sempre combattuto sia con le parole che con le "mani" facendomi sempre rispettare. Certo ho avuto modo di incontrare molti bravi ragazzi ma le poche "mele marce" hanno creato in me una repulsione per questo tipo di adunate.
Il giorno dopo parto da Avezzano con la pioggia, per arrivare a Pescara devo attraversare due valichi.
Stavo bene e la salita non mi creava problemi anche se mi portavo dietro un bagaglio di 20 kg. Finalmente nel primo pomeriggio smette di piovere, mi cambio le maglie sudate ed indosso un leggera mantellina.
Sulla salita che mi porta al secondo valico vedo una grande centrale eolica, in effetti il vento in quella vallata non mancava. Ai piedi di questo valico si estendeva la Piana del Fucino.
Per evitare di entrare a Pescara prendo la tangenziale ma purtroppo sbaglio uscita e mi ritrovo qualche km dopo davanti a me una lunga galleria da passare. La strada è stretta ed entrarci sarebbe molto pericoloso, passa di li il mio "angelo custode", che questa volta si chiama Paolo Laureti (www.paololaureti.com) mi vede in difficoltà e si ferma su una piazzola. Carico la bici nella sua auto e mi da un passaggio fino a dopo Pescara. Anche lui è un biker, la sua specialità sono le gare di durata in mtb: le 24 ore in solitaria. Mi dice che riesce a percorrere 500 km in mtb pedalando per un giorno intero! Mi porta a casa sua e mi offre da bere e un bel panino (ne avevo bisogno) e mi presenta la sua bella famiglia. La solidarietà fra i ciclisti è qualcosa di unico! Lo ringrazio e ci salutiamo e riparto a tutta verso S. Benedetto del Tronto dove arrivo verso le 19,30. Trovo subito un albergo in riva al mare.
La spiaggia di S.Benedetto ed il suo lungo mare sono incantevoli. Cena a base di pesce in riva al mare, una passeggiata e poi a letto.
Il mattino successivo mi rimetto in bici, è domenica, la destinazione è Gabice mare. Uscendo da S.Benedetto mi colpisce questo monumento. A caratteri cubitali c'è scritto:"LAVORARE LAVORARE LAVORARE PREFERISCO IL RUMORE DEL MARE"! Un inno alla vita tranquilla!
Arrivo a Gabice Mare verso le 18, trovo subito un albergo che fa parte della catena Italy Bike Hotel...insomma un "covo di ciclisti". Mi trovo a "casa mia" , decido di fermarmi e riposare un giorno. Lo passo interamente in spiaggia nel tentativo di "uniformare" la mia tintarella da ciclista!
Qui ho incontro due ciclisti, Giorgio e Paolo entrambi di Terni. Erano qui per una Gran Fondo che avevano disputato la domenica ed avevano deciso di rimanere altri tre giorni per farsi qualche altro giro sulle colline romagnole e prendersi un pò di sole. Veramente molto simpatici e grandi appassionati anche loro di ciclismo.
E' tempo di tornare a casa. Parto verso le 9 da Gabice Mare. Mi aspettano più di 200 km di pianura e strada statale Romea. Il traffico è notevole ma per fortuna esiste una piccola corsia di emergenza che mi da un minimo di sicurezza. Passo per i Lidi ravennati e ferraresi, attraverso di nuovo il Po e punto verso Rovigo e di qui a casa dove arrivo dopo 8h e 20min. e 222 km. Finisce così il "Mio Giro d'Italia" che ha toccato le regioni più belle. Una sola nota negativa: le strade percorse. Una viaggio che mi conferma la pericolosità di viaggiare in bici in Italia, data la mancanza di ciclabili o strade sicure. Per non parlare dello stato del manto stradale, pieno di buche e rattoppi soprattutto in Toscana, Umbria e Lazio. Insomma una Italia a misura di auto più che di bici. Una Italia che non potrà mai competere con nazioni come la Germania e l'Olanda dove invece viaggiare in bici è un vero piacere. Ma nella vita non si può avere tutto, e comunque VIVA L'ITALIA PER LA SUA GRANDE BELLEZZA!!
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