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2020 - MYANMAR

 

Ho iniziato  il 2020 con una nuova avventura lungo le strade del Myanmar (la ex Birmania), un paese che mi ha sempre attirato la sua storia e ricchezza monumentale. Si è sviluppato turisticamente in questi ultimi anni dopo il suo isolamento ed ha aperto le sue frontiere al turismo. Sono partito da Yangon che si trova al sud e quindi mi sono diretto  verso nord fino a Mandalay e da qui ritornato di nuovo a Yangon lungo il fiume Irrawady per visitare la famosa zona monumentale del Regno di Pagan. Un percorso che che mi ha fattor conoscere una fantastica nazione  e la cultura di un popolo per anni rimasto isolato dal resto del mondo.

 

IL PERCORSO

 

 

Storia_del_viaggio Appunti di viaggio

img Album Fotografico del Viaggio

Slide show del viaggio

Videoclip del viaggio

 


LE TAPPE

 

# Da A Km hh.mm

Media

km/h

Traccia Percorso
1 Yangon Bo Te Su 110 5.00 21,4 Traccia1 Perco1
2 Bo Te Su Toungoo 175 7.54 22,3 Traccia2 Perco2
3 Taungoo Naypyidaw 130 6.10 21,2 Traccia3 Perco3
4 Naypyidaw Pinlaung 135 8.15 16,5

Traccia4a

Traccia4b

Perco4a

Perco4b

5 Pinalung Lago Inle 66 3.55 17.0 Traccia5 Perco5
6 Lago Inle Kalaw 76 4.00 19,0 Traccia6 Perco6
7 Kalaw Meiktila 113 5.23 21,0 Traccia7 Perco7
8 Meitikla Mandalay 143 5.20 26,5 Traccia8 Perco8
9 Mandalay Nyaung U 208 9.25 22,0

Traccia8a

Traccia8b

Traccia8c

Perco9a

Perco9b

Perco9c

10 Nyaung U Magway 160 7.50 21,0 Traccia9 Perco10
11 Magway Aung Lan 140 7.00 20,0 Traccia10 Perco11
12 Aung Lan Pyay 68 3.15 21,0 Traccia11 Perco12
13 Pyay Letpadan 148 6.30 22,5 Traccia12 Perco13
14 Letpadan Yangon 135 6.15 22,0 Traccia13 Perco14
Totali 1.807

 

 

IL VIAGGIO IN PILLOLE

 

Dopo 12 ore di volo con scali a Doha e Bangkok attivo finalmente a Yangon nel sud del Myanmar da dove inizierà la mia avventura.

 

Arrivo nel tardo pomeriggio e, dopo aver montato la bic, alla serai vado a vedere la bellissima Pagoda di Shwedegan che si trova sopra una piccola collina che domina tutta la città. L'ingresso è maestoso e alla pagoda si acceda con una lunga scalinata da fare a piedi nudi.

 

 

La Pagoda di sera è uno spettacolo da non perdere, è un luogo di ritrovo e di preghiera dove si respira un'aria di pace e tranquillità e di rispetto verso tutte le persone.

 

Il giorno dopo ritorno a vedere la Pagoda e poi faccio un giro per visitare Yangon, una città che vive sulla strada e nei parchi, povertà e ricchezza si intrecciano dietro ad ogni angolo. Sinagoghe,,Moschee e Chiese testimoniano la tolleranza del Buddismo.

 

Ma è tempo di partire, è una bella giornata e non fa caldo, mi butto nel traffico di questa metropoli per uscire dalla città.

 

Appena fuori dalla città inizia il vero Myanmar, i grattacieli e le auto lasciano il posto alle baracche e alle biciclette.

 

Acqua e povertà sono due cose che in Muyanmar abbondano, le risaie si estendono a perdita d'occhio,  i mezzi di trasporto dei contadini sono tutti "ecologici".

 

Statue e tempi buddisti sono ovunque, i birmani sono molto religiosi.

 

Ho visto  gente immersa nei canali che pescava. Nei villaggi  villaggi la vita e il commercio si svolgono lungo la via principale.

 

In Myanmar le strade principali sono tutte a pedagio, pagano solo i camion e le auto, le moto e le bici hanno accessi laterali e possono entrare liberamente.

Non avevo mai visto una povertà cosi, fuori dalle città la gente vive in capanne tirate su in qualche modo senza acqua e luce. Chi possiede qualche animale lo tiene appena fuori dalla capanne.

 

Transito per la capitale Naypyitaw, mi aspettavo una vera città invece era solo un lungo viale pieno di alberghi di lusso, ministeri e manifesti enormi inneggianti alla presidente SUUKI, premio Nobel per la Pace, e al Presidente della Cina che in Myanmar ha fatto grandi investimenti.

 

Mi lascio alle spalle la capitale e mi dirigo a ovest verso il Lago Inle, ma prima devo attraversare una zona montuosa ed impervia che mi impegna non poco, è un continuo su e giù con salite dure e ripide discese che si snodano fra gli 800 e 1400 metri.

 

Dopo una dura giornata riprendo il viaggio, attraverso montagne con gole e discariche fumanti, è un peccato come posti così belli siano rovinati da cumuli di immondizie.

 

Finalmente le montagne finiscono e davanti a me si estende una fertile vallata dove la strada corre diritta in mezzo a campi coltivati a canna da zucchero. Ogni tanto attraverso cantieri stradali dove tutto viene fatto a mano come pure le capanne dove la sicurezza è rigorosamente in secondo piano.

 

Arrivo sul Lago Inle che è una zona turistica molto frequentata e piena di hotel fronte lago. Decido  di fermarmi un giorno per godermi un pò di sole e di relax.

 

Riposato riprendo il viaggio, attraverso dei paesi in riva al lago che vivono di pesca e turismo. Lungo la strada c'è un grande zuccherificio dove file di camion stanno aspettando di scaricare le canne da zucchero.

 

Lungo la strada incontro una simpatica coppia spezzina partita dalla Malesya e con destinazione il Vietnam.

 

Mi lascio alle spalle definitivamente le montagne, percorro più di 30 km di discesa su una strada polverosa tutta un cantiere, da 1.400 metri a 50 metri si altezza senza pedalare!

 

Sono nel nord del Myanmar, qui gli elefanti vengono utilizzati ancora per il lavoro dei campi. Ci sono molte cave di calcio che poi viene trattato e messo nei sacchi lungo la strada generando una polvere bianca che bene certamente non fa.

 

Mi fermo a Meiktila, una città in riva ad un lago dove mi colpisce una grande "casa-imbarcazione" e una bella stupa.

 

Parto con destinazione Mandalay, stanco delle strade piene di buche prendo l'autostrada, 100 km dritti e con un fondo liscio in cemento ed il vento a favore, ogni tento mi fermo in qualche "autogrill" locale.

 

Nel pomeriggio arrivo a Mandalay, il sorriso di due bambini mi da il benvenuto.

 

Mandaly è una città piena di Templi e luoghi storici da visitare, due giorni sono pochi, ho cercato di vedere i monumenti più importanti.

 

I templi e i monasteri sono delle opere d'arte dal valore artistico unico.

 

 

Comincia il mio viaggio di ritorno , appena uscito da Mandalay mi colpisce un superficie bianca, mi avvicino e scopro che è tutta schiuma generata da un flusso di acqua sporca. L'inquinamento in Myanmar è su livelli massimi purtroppo. Li vicino c'erano campi coltivati!

 

Non potevo non andare a vedere il ponte di legno più lungo del mondo situato a una ventina di km a sud di Mandalay.

 

Dopo alcune decine di km di autostrada un poliziotto mi ha fatto uscire e ho dovuto fare una cinquantina di km di sterrato in mezzo a campi e colline.

 

Arrivo a Bagan che è buio , sono stanco , ho  fatto più di 200 km ma domani la bellezza del "Regno di Bagan" mi ripagherà dalla fatica.

 

Il giorno dopo noleggio un motorino e vado a visitare l'immensa area archeologica del Regno di Bagan. Bagan è stata la capitale del Regno di Pagan fra il 9° e il 13° secolo, nel periodo compreso tra il 1047 e il 1287, in cui i sovrani di Bagan ordinarono la costruzione di oltre 10,000 templi; il risultato fu una pianura piena di pagode e stupa disseminate a perdita d’occhio, in un territorio di 15 chilometri quadrati. Durante l’invasione da parte delle truppe mongole, però, molti edifici vennero distrutti, mentre altri sono andati perduti nel tempo, sia per noncuranza e abbandono, sia per vari terremoti (l’ultimo, disastroso, nel 2016) e altre azioni atmosferiche. Ad oggi sono rimasti, più o meno intatti, circa 2,500 templi, meta ogni giorno di pellegrinaggi da parte di buddisti, dei birmani stessi  e di migliaia di turisti.

 

 

Parto da Bagan, come sempre fuori dalla città c'è una grande discarica dove delle persone cercano qualcosa da riciclare. Lungo la strada cominciano ad esserci delle pompe per l'estrazione del petrolio ma mi colpiscono di più gli enormi alberi che trovano posto lungo la strada.

 

 

La strada del ritorno a Yangon segue il grande fiume navigabile Irrawaddy che attraversa il Myanmar da Nord A sud.

 

 

Incontro un ciclista americano che sta andando verso Mandaly e con il quale scambio qualche parola.

 

 

Ogni paese che attraverso ha sempre qualche statua dedicata a Budda, i birmani sono un popolo molto religioso.

 

 

La ricchezza del Myanmar sono i bambini che ho visto giocare spensierati e indifferenti alla povertà in cui sono costretti a vivere, forse quelle che stanno meglio sono nei monasteri buddisti.

 

 

L'ultima bella città che ho visto prima di arrivare a Yangon è stata Pyay che un bellissimo tempio buddista sopra un'altura e una enorme statua di Budda che domina tutta la città.

 

 

Scritte che invitano ad avere cura dei turisti ce ne sono molte , il turismo per il Myanmar, ricco anche di molte risorse naturali, è una grande fonte di guadagno.

 

 

La strada verso Yangon costeggia distese infinite di risaie dove i contadini vivono  in povere baracche e quando possono si regalano qualche momento di festa.

 

 

Ancora pochi km ed la mia avventura in Myanmar terminerà, seguo la strada che riporterà a Yangon da dove è iniziato il mio viaggio più di 1.800 km fa!

 

 

E' notte fonda quando prendo il primo aereo che mi porterà prima a BangKok , poi di li a Doha e quindi a Milano.

 

Sono a Doha dove aspetto l'ultimo aereo che mi riporterà in Italia, questo è stato uno dei più bei viaggi che ho fatto, porterò sempre con me la bellezza del Myanmar e la cordialità del suo popolo. Viaggiare permette di confrontarsi con culture diverse e ti fa apprezzare sempre di più l'Italia, forse il paese più ricco di cultura e arte che ci sia sulla Terra.

 

 

.... E COME SEMPRE CI VEDE ALLA PROSSIMA AVVENTURA! CORONAVIRUS PERMETTENDO!

 

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