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2016 - Cuba



Per iniziare il 2016 ho deciso di visitare Cuba, un paese di cui si è tanto parlato in questo ultimo periodo e che ho deciso di vedere di persona per capirne la cultura e le abitudini.

Cuba, ultimo baluardo del "socialismo" reale  , mi ha deluso. Certamente bella dal punto di vista paesagistico ma senza eccellere, molto costosa per i servizi che da o meglio che non da, per esempio accedere ad internet costa l'equivalente di 2 euro all'ora e non si trovano facilmente hot spot wifi. Il paese ha due valute, il Pesos per i cubani e il Cuc per i turisti e i cubani delle città, nelle campagne o nei paesetti se non si hanno Pesos difficilmente riesci a comprare qualcosa.

Per la cronaca il Cuc segue la quotazione del dollaro americano ed è difficile capire come l'economia cubana possa essere paragonabile a quella a stelle e strisce, gli euro si possono cambiare o negli alberghi o nelle "CaDeCa" Case di Cambio. e il cambio non è mai lo stesso.

Da turista viaggiatore ho avuto la sensazione di essere un pollo da "spennare", spesso i cubani tendono a farti confondere dicendoti il costo in Pesos e non in CUC (1 CUC vale 25 Pesos) e se li dai i Cuc ti ritornano Pesos, fregandoti ovviamente.

Bisogna contrattare su tutto. Nelle città e per le strade c'è un inquinamento incredibile, i mezzi di trasporto sono datati, il più recente credo abbia almeno 50 anni.

In città come L'Avana e Santiago di Cuba c'è uno smog incredibile, per fortuna il traffico per le strade non è intenso ma quando mi sorpassava un camion o un'auto non riuscivo a respirare.

Il mezzo di trasporto più diffuso è il carretto trainato da cavalli, nei paesetti e anche nelle città ci sono risciò che fanno servizio taxi, la gente si muove molto in bici e spesso a cavallo.

C'è una povertà impressionante, nelle campagne ho visto famiglie vivere in capanne con il tetto di foglie di palma e la terra per pavimento.

I Cubani pagano poco l'energia, l'acqua, il servizio sanitario e i trasporti ma il cibo costa anche per loro, mangiano molta verdura, uova e poca carne o pesce.

I mezzi di trasporto pubblici si dividono in due categorie, quelli per i turisti e i cubani ricchi: belli e con aria condizionata della compagnia di stato Viazul e poi quelli per il popolo: autobus sgangherati o camion con cassoni modificati per il trasporto di persone (mi faceva pena vederli passare).

Per le strade ci sono cartelloni che inneggiano al partito unico, al socialismo e agli eroi della rivoluzione (Fidel, Che Guevara, Chavez, etc.). Sono ossessionanti, in ogni paese c'è il cosi detto CDR - il Comitato di Difesa della Rivoluzione, credo che ci sia un sistema di "ascolto" del malumore ovvero una ricerca continua dei dissidenti che vengono presi e messi in galera. Un ristoratore italiano mi ha detto che ogni 3 cubani c'è una spia!

Telefonare è un problema , sim locali non si possono comprare e chiamare in Italia costa parecchio con il proprio telefono, meglio farlo via internet, l'unica app che conviene usare è IMO che garantisce un discreta qualità nelle chiamate via internet, le altre app (es: Skype) sono inutilizzabili.

E' un paese che deve fare ancora molta strada per arrivare alla democrazia, personalmente a L'Avana ho avuto la sensazione di essere pedinato.

Ho parlato con molti cubani che si lamentavano della situazione attuale ed ironizzavano sulla gestione "famigliare" del potere.

I cubani cercano nella musica e nel ballo un pò di consolazione alla vita difficile che conducono.

Il turismo è la loro fonte di reddito, per le strade ho visto centinaia di bus colmi di turisti scarrozzati da un città all'altra, alcune carine altre veramente di bellezza presunta discutibile.

Io ho viaggiato da L'Avana a Santiago e viceversa lungo le due coste, transitando anche per l'interno in paesetti dove la gente mi guardava come un marziano, spesso i bambini mi gridavano "money, money" o "dollars", per la gente ero lo stereotipo dell'occidentale ricco e consumista!

Nel rientro a L'Avana ho dovuto prendere un traghetto avendo sbagliato strada, prima di salire la polizia  mi ha perquisito come fossi un delinquente e svuotate tutte le borse, avendo trovato delle forbicine volevano requisirle poi un poliziotto mi ha fatto capire che se li davo una delle mie maglie da corsa avrebbe chiuso un occhio, roba da matti!

Ho pernottato in molti B&B  che loro chiamano "Case Particular" e in qualche albergo, i costi non erano a buon mercato, l'unica cosa positiva era il mangiare: con poco più di 10 euro mangiavo aragosta tutte le sere!

Insomma metto Cuba all'ultimo posto fra tutti i paesi che ho visitato e personalmente la sconsiglio, secondo me il Vietnam e molto meglio sia per i costi che per il calore della popolazione!

L'unica cosa che da sollievo ai cubani è la musica ed il ballo, è un popolo che vive h24 fra le note musicali da L'Avana a Santiago de Cuba!

Le Tappe

Tappe Da A km Tempo Media km/h Percorso
1 L'Avana Varadero 160 7h  35m 21,2 mappa
2 Varadero Corralillo 135 6h 10m 21,9 mappa
3 Corralillo Caibarien 187 8h 21m 22,4 mappa
4 Caibarien Moron 119 6h 19,7 mappa
5 Moron Camaguey 163 7h 46m 21 mappa
6 Camaguey Las Tunas 126 6h 21 mappa
7 Las Tunas Bayamo 84 4h 3m 20,6 mappa
8 Bayamo Santiago de Cuba 126 6h 37m 19 mappa
9 Santiago de Cuba Camaguey Bus mappa
10 Camaguey Sancti Spiritus 189 7h 42m 24,4 mappa
11 Sancti Spiritus Trinitad 74 3h 46m 19,6 mappa
12 Trinitad Cienfuegos 86 4h 13m 20,5 mappa
13 Cienfuegos Varadero 182 8h 22,7 mappa
14 Varadero L'Avana 142 6h 23m 22,2 mappa
Totale 1.820 82h 36m 21,2

 

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VSlide show del viaggio

Videoclip del viaggio

Storia_del_viaggio Appunti di viaggio

 

IL VIAGGIO IN PILLOLE

La prima cosa che salta all'occhio a Cuba è che tutto inneggia alla rivoluzione, anche se ormai sono passati quasi sessanta anni ed il mondo è completamente cambiato.

Passo il primo giorno a sistemare bici e bagagli in un hotel e alla sera mi siedo in riva al mare per ammirare il tramonto cubano.

Il giorno dopo inizio il mio viaggio, devo attraversare tutta la città di L'Avana che si estende per km, il GPS ha il suo da fare a trovare la "diritta" via in mezzo agli enormi quartieri degradati della periferia de L'Avana.

Impiego non poco tempo per lasciarmi alle spalle la città di L'Avana e finalmente costeggio il mare in direzione Varadero.

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La prima destinazione è Varadero, una delle maggiori località turistiche di Cuba, una lingua di terra lunga 20 km contraddistinta da un mare azzurro e una sabbia bianchissima.

 

Faccio una passeggiata lungo la spiaggia che mi colpisce per il suo candore.

 

Con un mare cosi non si può non fare il bagno, l'acqua è limpida e tiepida, uno spasso dopo avere pedalato per più di 7 ore.

 

Ma è tempo di partire, le strade sono dritte e spesso attorniate da una ricca vegetazione tropicale.

 

Lungo la strada c'è un susseguirsi infinito di cartelloni che "esaltano la democrazia", l'indottrinamento passa anche per queste "affermazioni". Anche da queste parti  il culto della persona stride non poco con il vero significato della democrazia.

 

Ma il cartello che più è in sintonia con la mia fatica è questo. Fa molto caldo e il vento è sistematicamente contro.

 

Per la strada ci sono moltissime centrali termo elettriche che, a giudicare dal fumo, funzionano a olio pesante, a Cuba c'è molto inquinamento dovuto alle centrali e alle auto e camion che certo non sono a "emissioni" controllate dal momento che non hanno meno di 50 anni.

 

Attraverso molti paesi come questo dove i mezzi di trasporto più diffusi sono la bici, il risciò ed il carretto trainato da cavalli, tutti ad "emissioni zero" per controbilanciare il fumo delle ciminiere, delle auto, dei camion e delle corriere.

 

Questi sono i mezzi di trasporti più usati dai cubani, per le strade c'è più traffico di cavalli che di auto. I cavalli e le mucche sono del governo e non possono essere uccisi.

 

Mentre i turisti viaggiano con autobus moderni, la popolazione locale spesso viaggi in camion con cassoni adibiti al trasporto persone che con il caldo che fa devono essere dei forni.

 

Alcuni esempi di edilizia "popolare" nelle campagne e nelle cittadine.

Il Governo da in gestione la terra ai contadini che la lavorano con i mezzi a loro disposizione, i più fortunati hanno il trattore ma i meno usano ancora i buoi o i cavalli. La canna da zucchero la fa da padrona ma anche il mais e gli ortaggi. Le condizioni di vita nelle campagne sono da terzo mondo, ho visto case con il tetto di foglie di palma e la terra come pavimento.

 

Spesso sopra la mia testa volavano gli avvoltoi alla ricerca di qualche carogna di cui nutrirsi, faceva un certo effetto vederli sembrava quasi che aspettassero me.

 

Nella parte centrale di Cuba ho percorso rettilinei infiniti in mezzo a villaggi dove l'unico posto dove si poteva trovare qualcosa da bere e mangiare erano i distributori,

 

Pur non  essendoci un grande traffico di auto per le strade, di incidenti ne devono succedere parecchi. Le auto e i camion sfrecciano a velocità folli per le strade dove ci sono molti posti di blocco di polizia per il controllo del traffico ma che probabilmente non sono un deterrente sufficiente.

 

In alcuni paesi dell'interno ogni tanto ci sono delle "oasi" con piscine dove si può far finta di essere nel Mar dei Caraibi!

 

All'interno ho trovato anche uno zoo dedicato aila salvaguardia dei coccodrilli, sembravano imbalsamati da quanto erano immobili.

In ogni villaggio c'è sempre un presidio sanitario, la sanità è un fiore all'occhiello del regime.

 

Lungo le strade dell'interno non è raro vedere dei banchetti dove vendono di tutto, dalla verdura alla carne e alla uova che sono uno degli alimenti principali dei cubani.

Altro pilastro del regime è l'istruzione, in ogni villaggio ci sono scuole di vario ordine e grado, l'indottrinamento inizia sin dalle elementari. La libertà di pensiero non può esistere a Cuba, ogni villaggio ha il cosiddetto CDR , il Comitato di Difesa della Rivoluzione  che credo sia più di controllo e di spionaggio che di difesa, per i non "allineati" non c'è pietà, vengono presi e incarcerati.

 

Lunga la strada ho trovato un gruppo di ciclo-viaggiatori, non ero per fortuna l'unico.

 

Questo è un tipico "supermercato" cubano, la gente fa spesso la fila per poi entrare e scoprire che gli scaffali con la merce "calmierata", venduta a prezzo politico, sono vuoti.

Arrivo nella vecchia capitale Santiago de Cuba, la città si trova sul pendio di un colle in riva al mare, le strade sono tutte in salita e sono una camera a gas per lo smog dovuto al traffico di auto, non riesco a respirare. Volevo visitarla ma mi pare di soffocare ed il giorno dopo carico i bagagli e scappo.

il viaggio di ritorno verso L'Avana lo faccio lungo la costa ovest, visito alcune città fra cui Camaguey, Trinitad, Cienfuegos , Sancti Spiritus, non sono il massimo della bellezza ma almeno non vedo la povertà che ho visto all'interno.

 

Lungo la strada che costeggiava la costa ho visto una enorme colonia di granchi rossi che attraversano la strade per andare e tornare dal mare, spesso finivano schiacciati dalle auto e dai bus, quando passavo vicino a qualcuno di grosso alzava le chele minacciosamente e si avventava contro le mie ruote.

 

Punto il GPS su L'Avana per la strada più breve e mi ritrovo in mezzo a villaggi sperduti su sterrati polverosi.

 

Arrivo a L'Avana dalla parte sbagliata, ovvero dall'altra parte del golfo dove una grande fortezza domina la città, per arrivare in centro dovrei percorrere altri 20 km, c'è un tunnel sottomarino che collega le due coste ma ovviamente in bici non ci si può entrare devo trovare il traghetto.

 

Scendo verso il porto e qui vedo la gigantesca statua del Cristo che domina tutta L'Avana, vado verso verso il traghetto dove tre poliziotti mi perquisiscono e svuotano tutte le borse, trovano una forbicina e vogliono sequestrarla, roba da matti, cerco di convincerli che non sono un "terrorista anti-comunista" e che mi serve e dopo estenuante trattativa mi viene ridata! Salgo finalmente in traghetto che mi porterà dopo pochi minuti dall'altra parte del golfo.

 

Sbarco dall'altra parte e vado alla ricerca di un posto per dormire, trovo una "lussuosa Casa Particular" (un B&B cubano) per modici 40 CUC, cicrca 40 euro, a L'Avana la qualità delle Case Particular è veramente bassa. Qui trascorro alcuni giorni per visitare la città.

 

Il Teatro dell'Opera di L'Avana

La passeggiata de L'Avana

Il Campidoglio

Le classiche decapotabili cubane

Il Castello de L'Avana

La cattedrale de L'Avana

L'hotel più famoso de L'Avana - il Florida Boutique Hotel

Un Palazzo storico de L'Avana

Le campane davanti alla chiesa di San Francesco

L'Università de L'Avana

Il famoso bar di Heminguey

Una delle tante piazze de L'Avana storicaL'interno di uno dei tanti palazzi de L'Avana vecchia

Nei pochi giorni che mi rimangono prima di tornare in Italia visito L'Avana che merita di essere vista soprattutto nella sua parte storica che è la meglio conservata, fuori da questa zona la città e veramente degradata con immobili vecchi, fatiscenti o crollati.

 

Non potevo non andare nella Piazza della Rivoluzione dove domina l'immagine del Che e dell'altro eroe della rivoluzione cubana Camilo Cienfuegos.

Ma anche Cuba si sta avviando verso il mondo occidentale, con la fine dell'embargo ed il turismo il regime si è accorto che se non allenta la pressione sul popolo gli si rivolterà contro prima o poi. Parlando con i cubani ho notato una certa ironia nel confronti del regime "famigliare", credo che anche questo ultimo baluardo del socialismo reale sia destinato a crollare, la povertà e il desiderio di modernità del popolo avrà il sopravvento prima o poi sul regime che come sempre vive nei palazzi lontano dalla vita reale delle città e soprattutto dei villaggi. Mi ha colpito comunque la tranquillità e la "presunta" felicità dei cubani che trovano nel ballo e nella musica l'unico antidoto ad una vita veramente difficile. Credo che la rivoluzione abbia certamente dato al popolo la libertà dopo secoli di dominio straniero ma nel terzo millennio non si può continuare a a guardare il passato, è ora che i cubani guardino avanti.

Io non tornerò mai più a Cuba, nel complesso mi ha deluso e penso che il Vietnam sia migliore da tutti i punti di vista  pur essendo un paese a regime socialista.

Hasta la libertà siempre!

Alla prossima avventura.

 

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