2010 - Giro della Gran Bretagna con partenza da Bristol ed arrivo a Londra, 2600 km in 17 giorni
Data
|
Tappa
|
Partenza
|
Arrivo
|
Km
|
hh.mm
|
Media Km/h
|
31/07/2010
|
1
|
Bristol - Aeroporto
|
Hereford
|
162
|
8.30
|
19,06
|
01/08/2010
|
2
|
Hereford
|
Aberystwyth
|
148
|
7.30
|
19,73
|
02/08/2010
|
3
|
Aberysrwyth
|
Conwy
|
132
|
7.17
|
18,12
|
03/08/2010
|
4
|
Conwy
|
Liverpool
|
125
|
6.09
|
20,32
|
04/08/2010
|
5
|
Liverpool
|
Dalton
|
156
|
7.28
|
20,89
|
05/08/2010
|
6
|
Dalton
|
Carlisle
|
142
|
7.20
|
19,36
|
06/08/2010
|
7
|
Carlisle
|
Glasgow
|
189
|
8.37
|
21,93
|
07/08/2010
|
8
|
Glasgow
|
Fort William
|
149
|
7.45
|
19,22
|
08/08/2010
|
9
|
Fort William
|
Nairn
|
145
|
6.50
|
21,22
|
09/08/2010
|
10
|
Nairn
|
Aberdeen
|
156
|
7.30
|
20,80
|
10/08/2010
|
11
|
Aberdeen
|
Auchterarder
|
178
|
9.15
|
19,24
|
11/08/2010
|
12
|
Auchterarder
|
Dunbar
|
165
|
9.00
|
18,33
|
12/08/2010
|
13
|
Dunbar
|
Seaham
|
220
|
9.45
|
22,56
|
13/08/2010
|
14
|
Seaham
|
Bridlington
|
165
|
8.45
|
18,85
|
14/08/2010
|
15
|
Bridlington
|
Boston
|
205
|
8.30
|
24,11
|
15/08/2010
|
16
|
Boston
|
Cambridge
|
120
|
5.00
|
24,00
|
16/08/2010
|
17
|
Cambridge
|
Stansted-Aerop.
|
45
|
2.15
|
20,00
|
|
|
|
Totali
|
2602
|
127.26.00
|
20,41
|
|
|
|
Media Km gior.
|
153,06
|
|
|
|
Album fotografico del viaggio
|
|
Appunti di viaggio ovvero "il mestiere di pedalare"
|
|
Slide show del viaggio |
|
Videoclip del Viaggio
|
Il viaggio in "pillole"
E' il 30 Luglio comincia l'avventura, alle 22 prendo l'areo che da Treviso mi porterà a Bristol da dove comincierà il viaggio. Appena atterrò una sottile pioggia mi attende:è l'anticipo di quella che mi aspetterà! Ma sono attrezzato.
Primo obiettivo del viaggio è il Galles nel Sud-Ovest della Gran Bretagna. Le strade sono strette e ondulate. Preferisco uscire dalle statali e percorrere strade secondarie un pò meno pericolose ma più toruose.
Nel mio percorso di risalita verso Nord del Galles seguo la costa, questo è il paesaggio che mi accompagna per quattro giorni. Mare a sinistra e colline tutto intorno. Il Tempo per fortuna tiene, il sole non si vede mai, nascosto com'è sempre dalle nuvole.
Il secondo giorno faccio tappa a Aberystwyth in riva all'Oceano. Il mare è scuro e molto freddo. La gente si accontenta di sedersi in spiaggia vestita ed aspettare che un raggio di sole prima o poi riesca ad attraversare le nuvole. Sono le 21 e sono uno dei pochi che passeggia per la città.
E' il terzo giorno che pedalo attraverso il Galles, arrivo a Colwy nell'estremo nord del Galles. Qui c'è un bellismo castello che abbraccia tutta la città con le sue mura ancora intatte sulla cui sommità c'è un camminamento che consente di percorrerle. Alla sera faccio una passeggiata in riva al mare, mi stupisce il livello della bassa marea, l'oceano e grande anche in questo, tra l'alta e la bassa marea ci sono almeno 4 metri e molte barche vanno in secca.
Il Galles è ormai alle spalle e arrivo a Liverpool, la carta geografica mi ha ingannato, segnalava un ponte che mi avrebbe dovuto portare dall'altra parte del golfo ma in realtà era un tunnel sottomarino riservato alle auto. Guardo Liverpool dall'altra parte del golfo ed aspetto che arrivi il traghetto. Aspetto quasi un'ora. Quando sbarco a Liverpool sono ormai le 18 e decido di fermarmi, trovo un albergo e poi visito la città. Dopo mangiato esco dal ristorante, sono le 21,30 ed in giro non c'è un cane!
In realtà non si può dire che in giro non ci sia neanche un cane, ne vedo un branco.....molto colorato ed immobile! Alla mattina mi svegliano le goccie di pioggia che si infrangono sul vetro della finestra della stanza dell'albergo. E' finita la pacchia! Da qui in avanti la pioggia sarà la mia "fedele" compagna di viaggio. E' una pioggia finissima che ti entra dappertutto, indosso la mia tuta in Goretex e sono pronto a sfidare anche lei. Mi lascio alle spalle l'Inghiltera ed entro in Scozia che mi da il benvenuto. Si respira un'aria diversa, il paesaggio cambia, le montagne prendono il posto della colline del Galles. Una cosa però non cambia:la pioggia. Gli scozzesi sono un popolo fiero ed orgoglioso della propria storia. In Scozia è meglio non pronunciare mai la parola "England" perchè si viene subito corretti con "Scotland", la stessa cosa valeva per il Galles. Gli Inglesi in realtà non sono molto amati ne dai Gallesi e ne dagli Scozzesi. Gli Inglesi sono stati i loro nemici sin dal medioevo e si nota ancora questa ostilità nei loro confronti. Naturalmente gli Inglesi sorridono quando parlano dei Gallesi e degli Scozzesi. Uno si chiede come fanno a stare insieme nella "Great Britain". Tutto il mondo è paese!
In Scozia la pioggia non mi abbandona mai, quando trovavo una pensilina per i pulman ne approfittavo per cambiarmi la maglietta e la canottiera. Il giubbino giallo che indossavo impediva alla tuta in Goretex di "respirare", era il prezzo che dovevo pagare alla sicurezza. Mi fermavo ai distributori per fare il pieno.... di panini, acqua e Coca Cola! Le strade della Gran Bretagna sono molto pericolose, spesso si incontrano cartelli come questo che dicono quanti incidenti ci sono stati oppure quanti morti ha causato quel particolare tratto di strada! Avevo gli occhi costantemente sullo specchietto retrovisore! Sono nel nord della Scozia, le HighLands, che è indubbiamete la parte più bella, ci sono laghi, montagne e valli. Il vento la fa da padrone. Il sole per due giorni mi ha premiato della fatica fatta. La temperatura massima era di 19°-20°, vedevo gente in canottiera, per gli scozzesi era una temperatura "equatoriale".
Ogni tanto mi vengono dei dubbi.... sono in Norvegia o in Scozia? Il paesaggio è simile, la vegetazione, le montagne, le strade sono uguali. Ma.... .... vedo una cosa che ha dell'assurdo. Un albero cresciuto sopra una roccia! L'unico albero a perdita d'occhio! Poteva nascere dappertutto, aveva a disposizione kilometri quadrati di terreno e invece ha "preferito" una roccia. Mi ha stupito, l'ho assunto a simbolo della forza e della determinazione degli Scozzesi! La natura rispecchia il popolo che ospita! Prima di arrivare al Lago di Lochness incontro altri piccoli laghi, le Highlands ne contano parecchi. Alla sera mi fermo in riva ad uno di questi prima di Fort William. vado a mangiare in un pub dove suonava un duo di musica country americana. Dopo una buona cena ed un buon wisky scozzese mi sembra di essere un saloon del vecchio west! Mi sento un cow-boy anzi un bike-boy!
Sono le 13 e ne approfitto per mangiare qualcosa in riva ad uno di questi, è il secondo giorno di sole che la Scozia mi regala ma sarà anche l'ultimo. Finalmente arrivo al lago di Lochness che è la meta del mio viaggio ma anche il mio giro di boa. Il lago è lungo più di 90 km e largo non più di 2-3 km. E' incastonato fra le montagne, le sue acque sono scure e forse per questo che è nata la leggenda del mostro di Lochness che ha fatto la fortuna di questa parte della Scozia. Ci sono moltissimi turisti lungo le sue rive. Lo costeggio tutto da Fort William a Inverness che oltre ad un piccolo paese, a metà del lago, sono gli uniche città che incontro.
Nel piccolo paese a metà del lago tutto gira attorno al Mostro, vi è anche un Museo che raccoglie tutte le foto e le "testimonianze" sulla sua "presenza" nel lago di Lochness. Guardo un pò in giro e come per miracolo chi trovo???? Il Mostro...... Visito la città di Edinburgo sovrastata dal Castello dove sventola l'odiata bandiera Inglese, sembra un affronto all'orgoglio Scozzese!
Sto andando verso sud mi sono lasciato alle spalle Aberdeen, Dundee, Edimburgo e Newcaste, tutte belle città. Per attraversare un golfo fra Kingston Upon Hull e North gli inglesi hanno realizzato un ponte enorme su due campate. E' lungo più di 1,5 km, di cosi grandi non ne avevo mai visto. A lato delle corsie autostradali c'era un pista ciclabile che ho percorso. Il ponte era altissimo, almeno 80 metri sul livello del mare, guardando giù mi venivano le vertigini. Gli inglesi le cose che servono le fanno!
Sul posteggio della sponda nord del ponte vedo un mega raduno di Vespe e Lambrette. Ce ne sono centinaia, non avrei mai pensato che gli inglesi potesso amare questi scooter italiani. La cosa mi ha molto sorpreso. Poi alla sera per TV ho sentito che l'obiettivo del motoraduno era entrare nel Guiness dei Primati facendo il record di Vespe e Lambrette presenti.
La pianura prende finalmente il posto delle montagne, mi impressionano le distese di campi coltivati a grano che è quasi maturo. Chi direbbe che sono in Inghilterra! Ho il vento a favore e pedalo bene, è serà arrivo a Sunderlan e non trovo un albergo, devo proseguire ancora, il GPS mi dice che dopo 20km troverò da dormire in un paesino lungo la costa che si chiama Sedan. Il giorno dopo attraverso tutto lo Yorkshire sotto lo pioggia, transito per il parco di North York, un altopiano con una vegetazione brulla. Qui mi fermo in un chiosco per bere un caffe caldo ed un inglese vedendomi tutto bagnato mi chiede se sono "Water Proof" come gli orologi.
Negli ultimi giorni la strada era pianeggiante ed il vento a mio favore, sono riuscito a recuperare molti dei Km che le montagne del nord mi avevano impedito di fare ed in soli tre giorni riesco a percorre 550 km con tappe da 220,200 e 130 km rispettivamente. E' domenica 15 agosto ed arrivo a Cambridge, città storica inglese e sede di una pretigiosa università. Ora mi mancano solo 45 km per arrivare all'areoporto di Londra Standsted.
La città e piena di college che sono dei veri e propri quartieri con tanto di chiesa, biblioteche e altri edifici storici adibiti a residence per gli studenti. Tutto questo in mezzo al verde. In giro ci sono moltissimi turisti. anche italiani, e per la prima volta vedo anche un sacco di gente in biiclietta! Mi "mimetizzo" da turista e visito la città! Alle 21,30 la città è vuota, nel rispetto della tradizione inglese!
La mattina successiva mi alzo più tardi del solito, devo fare solo 45 km! Imposto il GPS per evitare la strada statale. Percorro piccole strade di campagna immerse nel verde e nei boschi, ogni tanto attraverso qualche piccolo paese. Ad un certo punto sento sempre più intenso il rumore degli aerei che partono ed arrivano, sto paer arrivare. Sono davanti all'ingesso dell'areoporto di Standsted, mi mancano solo 10 metri, penso è fatta! Mentre penso questo, un'automobile mi sorpassa e poi si ferma improvvisamente a sinistra, una donna apre la portiera posteriore dx. Mi vedo la portiera in faccia! Posso solo affidarmi all'istinto e alla fortuna per evitarla. All'ultimo istante riesco a piegare la testa con un movimento brusco che mi sbilancia. La faccia è salva, sbatto violententemente la mano sx sulla portiera e cado in mezzo alla strada. La donna chiude la porta ma ormai è tardi, sono già per terra, per fortuna dietro di me non arrivano auto. Me la cavo con una sbucciatura alla mano dx, qualche ammaccatura al ginocchio e alla spalla dx, nulla di grave. La donna, che ha la fisionomia indiana, rimane in silenzio, io no! La "saluto" con delle tipiche frasi italiane adatte all'occasione che poi traduco in inglese per meglio darle l'idea del significato! Mi alzo, sono intero rimetto in piedi la bici e mi dirigo in aeroporto qui trovo un angolo dove poter impacchettare la bici. Impiego quasi un'ora, uso dei sacchetti per le immondizie neri e ben tre nastri adesivo da pacchi. Ad un tratto si avvicinano due militari armati fino ai denti, mi viene un brivido di paura, non ho nulla da nascondere ma lo stesso sono in ansia, uno dei due si avvicina con il mitra in mano e mi chiede, in inglese, come mi trovo con le scarpe SIDI perchè anche lui va in bici e voleva compranserle!!!! Tiro un sospiro e gli rispondo che è la miglior marca del mondo ma che mi ha fatto prendere un pò di paura e si mette a ridere! Ho continuato il mio lavoro, alla fine guardo il "pacco informe" che contierne la mia bici: sembra un'opera d'arte moderna di qualche artista futurista! Giro per l'aeroporto e mi sento un pò osservato, ogni persona che incontro sento che si chiede:"ma cos'è?". A qualcuno dico una bici, qualche altro vede il casco appeso ad una protuberanza, che è manubrio, e si immagina cosa possa essere. Sono le 14 e l'aereo partirà alle 20, ho un pò di tempo per riposarmi. Alle 17 fatto il check-in e lascio i miei bagagli sul nastro trasportatore per essere "radiografati". Entro nell'area partenze e giro per i tanti negozi per spendere le ultime sterline rimaste. Alle 20 annunciano che l'aereo è in ritardo di almeno un'ora.
Alle 20,45 comincia l'imbarco. Sono di nuovo in mezzo ad italiani, sento parlare il dialetto veneto. Fra due ore arriverò a Treviso, stavolta ad aspettarmi ci sarà mi figlia. In aereo sono seduto vicino ad un dipendente della Campagnolo di Vicenza anche lui appassionato ciclistica. Parliamo per due ore di bici, il tempo vola.... Atterriamo alle 24 a Treviso, l'atterraggio non è stato dei migliori ma alla fine ci siamo fermati. Scendo e vado a ritirare i bagagli che per fortuna sono arrivati anche loro a Treviso. Prendo le borse, la mia "Opera d'arte" per una protuberanza e la trascino all'uscita dove mia figlia mi aspetta e mi abbraccia. Anche stavolta è andata bene. Del viaggio ricorderò la pioggia, le strade strette e trafficate, la Scozia ed il cattivo cibo. Sono tornato con un pò di gastrite. L'avventura ha sempre il suo prezzo. Sono comunque contento di essere riuscito anche in questa impresa. Sfida, determinazione, coraggio e spirito di avventura sono gli ingredienti che mi spingono a fare questi viaggi. Ogni volta che ritorno da un viaggio, appena scendo dall'aereo, la prima cosa che penso è: dove andrò l'anno prossimo? Il viaggio del prossimo anno lo sto già preparando nella mia mente. Sarà l'ultimo? Non lo so, so solo che sarà la "madre" di tutte le sfide!! Appuntamento al prossimo anno! Ciao a Tutti. |